Il popolo che camminava nelle tenebre
vide una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse....
Poiché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il segno della sovranità
ed è chiamato:
Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace
Isaia (9,1-6)
SANTO NATALE: una pagina della Legenda Aurea
Tra i fatti straordinari che caratterizzarono la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo, ve ne sono alcuni menzionati dal vescovo domenicano Jacopo da Varagine nella sua famosa Legenda Aurea, scritta nella seconda metà del secolo XIII:
"Anche le creature inanimate, come le piante e gli alberi, manifestarono la nascita di Cristo. Dice Bartolomeo che in quella notte le vigne di Eugado fiorirono e i loro frutti maturarono e produssero vino.
Gli animali che hanno in sé la vita e la capacità di sentire manifestarono anch'essi la Nascita di Cristo: Giuseppe, partendo per Betlemme con la Beata Vergine Maria, aveva portato con sé un bue, forse per venderlo, pagare col ricavato la moneta prescritta dalla Legge, e vivere col restante denaro; aveva con sé anche un asino per portarvi sopra la Vergine Maria.
Miracolosamente tanto il bue che l'asino riconobbero nell'Infante il Signore, si inginocchiarono e l'adorarono.
Gli animali che hanno in sé la vita e la capacità di sentire manifestarono anch'essi la Nascita di Cristo: Giuseppe, partendo per Betlemme con la Beata Vergine Maria, aveva portato con sé un bue, forse per venderlo, pagare col ricavato la moneta prescritta dalla Legge, e vivere col restante denaro; aveva con sé anche un asino per portarvi sopra la Vergine Maria.
Miracolosamente tanto il bue che l'asino riconobbero nell'Infante il Signore, si inginocchiarono e l'adorarono.
Anche gli uomini che hanno in sé la vita e la capacità di sentire e discernere manifestarono la Nascita di Cristo: vegliavano a quell'ora i pastori col loro gregge, come erano soliti fare due volte all'anno nelle notti più lunghe e più brevi dell'anno.
Era un'usanza delle genti antiche vegliare in onore del sole nelle notti di solstizio, cioè in estate verso la festa di san Giovanni Battista e d'inverno nella notte di Natale. Questa usanza era passata agli ebrei.
Apparve un Angelo del Signore ai pastori, gli annunziò che era nato il Salvatore e diede loro un segno per riconoscrelo: quindi un immenso numero di Angeli cominciò a cantare: "Sia gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà".
Il giorno della Natività l'imperatore Ottaviano ordinò di costruire in tutto il mondo nuove strade e di rimettere tutti i debiti.
Anche per mezzo dei sodomiti si manifestò la nascita di Cristo, perché tutti morirono in quella notte, così come dice san Girolamo: "E' sorta una splendida luce ed ha ucciso tutti coloro che erano immersi in quel vizio".
Aggiunge sant'Agostino: "Dio vide nella natura umana un vizio contro natura e quasi esitò ad incarnarsi".
Ecco ora i tre motivi che provano l'utilità della nascita del Signore.
Il primo motivo è la confusione del demonio, che non più come prima potrà prevalere tra gli uomini.
Il secondo motivo è il perdono dei peccati.
Il terzo motivo è la guarigione delle nostre debolezze.
Dice a questo proposito san Bernardo: "Il genere umano soffre per una triplice malattia: la nascita, la vita e la morte. La nascita era immonda, la vita era perversa, la morte era pericolosa.
Venne Cristo con un triplice rimedio: nacque, e la sua nascita purificò la nostra; visse, e la sua vita ha ammaestrato la nostra; morì, e la sua morte ha distrutto la nostra".
Anche sant'Agostino parla dell'utilità della nascita di Cristo dicendo: "L'umiltà che mostrò il Figlio di Dio nell'Incarnazione è un esempio per noi e insieme un sacramento ed una potente medicina. Essa ci serve da esempio perché l'uomo sia portato ad imitarla, da sacramento perché ci libera dal peccato, da medicina perché guarisce il tumore della nostra superbia ".
Era un'usanza delle genti antiche vegliare in onore del sole nelle notti di solstizio, cioè in estate verso la festa di san Giovanni Battista e d'inverno nella notte di Natale. Questa usanza era passata agli ebrei.
Apparve un Angelo del Signore ai pastori, gli annunziò che era nato il Salvatore e diede loro un segno per riconoscrelo: quindi un immenso numero di Angeli cominciò a cantare: "Sia gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà".
Il giorno della Natività l'imperatore Ottaviano ordinò di costruire in tutto il mondo nuove strade e di rimettere tutti i debiti.
Anche per mezzo dei sodomiti si manifestò la nascita di Cristo, perché tutti morirono in quella notte, così come dice san Girolamo: "E' sorta una splendida luce ed ha ucciso tutti coloro che erano immersi in quel vizio".
Aggiunge sant'Agostino: "Dio vide nella natura umana un vizio contro natura e quasi esitò ad incarnarsi".
Ecco ora i tre motivi che provano l'utilità della nascita del Signore.
Il primo motivo è la confusione del demonio, che non più come prima potrà prevalere tra gli uomini.
Il secondo motivo è il perdono dei peccati.
Il terzo motivo è la guarigione delle nostre debolezze.
Dice a questo proposito san Bernardo: "Il genere umano soffre per una triplice malattia: la nascita, la vita e la morte. La nascita era immonda, la vita era perversa, la morte era pericolosa.
Venne Cristo con un triplice rimedio: nacque, e la sua nascita purificò la nostra; visse, e la sua vita ha ammaestrato la nostra; morì, e la sua morte ha distrutto la nostra".
Anche sant'Agostino parla dell'utilità della nascita di Cristo dicendo: "L'umiltà che mostrò il Figlio di Dio nell'Incarnazione è un esempio per noi e insieme un sacramento ed una potente medicina. Essa ci serve da esempio perché l'uomo sia portato ad imitarla, da sacramento perché ci libera dal peccato, da medicina perché guarisce il tumore della nostra superbia ".
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